Quarto episodio di Outlander che ci lascia abbastanza provati. Of Lost Things, come dice il titolo, parla di cose perdute e che fino alla fine crediamo di non poter ritrovare.
Da persona totalmente all’oscuro dei fatti sono rimasta scioccata dall’ennesima delusione di Jamie. Diana gli dona finalmente un figlio che non potrà mai crescere, nonostante abbia avuto il piacere di veder crescere per almeno 8 anni. William Clarence Henry George Ransom (potete riprendere fiato), è il figlio di Ginevra Dunsay, figlia del Lord di Helwater che prende Jamie come stalliere grazie all’aiuto del Maggiore John Grey. Ginevra, prima di andare in sposa ad un Lord, vecchio ma benestante, decide di minacciare Jamie di rivelare la sua provenienza, per decidere con chi perdere la sua verginità. Aldilà dell’apparente violenza, vediamo ancora una volta il buon cuore di Jamie, che comprende la volontà della ragazza e l’aiuta ad avverare un desiderio prima della triste sorte. Piccolo particolare, Jamie sarà anche un esperto sotto le coperte, ma non altrettanto con il controllo delle nascite. Gineva resta incinta e sposa il Lord di Ellesmere, senza il quale ha un rapporto. Il Lord, dopo la morte della moglie dà di matto, tenta di uccidere il bambino, che viene salvato da Jamie che uccide l’uomo prima che possa fare del male al neonato. Questo ci fa capire che l’albero genealogico dei Fraser si è espanso ancora di più, facendoci temere per un futuro legame di sangue tra i personaggi.
Guardando questa parte dell’episodio, non ho potuto fare a meno di pensare a quanti escamotage la scrittrice abbia trovato per far tornare Jamie in Scozia. Solo attraverso un tangibile atto di eroismo, Jamie poteva guadagnare la stima e l’affetto della famiglia, che lo libera dalla pena e lo lascia libero di andare quando vuole. Jamie ovviamente attende di veder crescere suo figlio e lasciarlo poi in buone mani. John Grey infatti, ancora buon amico di Jamie nonostante gli anni passati, sposa Lady Isobel, sorella di Ginevra(e unica a conoscenza della vera identità del padre di William), ed insieme decidono di prendere il bambino con loro. Come dire, ancora nessuna gioia per Red Jamie, che con le lacrime agli occhi parte per tornare a casa.
A distanza di “soli” 200 anni, Claire, con l’aiuto di sua figlia Brianna e di Roger, continua imperterrita a cercare notizie di Jamie. All’inizio sembra che le cose vadano bene, riescono infatti a trovare l’archivio del carcere in cui Jamie passa qualche anno, prima che venga chiuso. L’ultima notizia risale al 1756, dopo di che nulla. Cercano su qualsiasi archivio, anche di Edimburgo. Claire, provata dalla delusione, decide di tornare a casa con sua figlia, ma chi è il paziente per il quale riceve una telefonata da Boston? Lo scopriremo prossimamente.
Dal canto suo, Brianna, trova in Roger un degno compagno, il primo bacio è quello che tutti aspettavamo, ma temo(non ho letto i libri) ci sia qualcosa sotto.
A quanto pare dovremmo aspettare ancora un po’ per vedere finalmente la nostra coppia prediletta insieme. Non sono tipa da andare a riercare spoiler, e i libri sono molto (per i miei gusti troppo) rosa. Quindi attendo con fiducia il prossimo episodio, fino a quel momento commentate con noi, e non dimenticate di passare per le pagine La Gazzetta di Outlander Il Mondo di Jamie & Claire – The Italian Fangroup Blends of Scotland, Ireland, UK: Ladies’ perfect tea Caitriona Balfe Italian Fans e, se non l’avete già fatto, lasciate un bel like.
Miss Emi cara, non sai quanto poco sai delle vicende di Claire Randall. Si, perché innanzitutto è lei la figura centralissima di tutta la saga, in secondo luogo i libri non possono essere definiti “rosa”, semplicemente perché non lo sono. Io li definirei un grande affresco pieno di soggetti , con ambientazioni storiche e geografiche che spesso dominano sulle vicende umane, o comunque non ne sono solo lo sfondo. Si evince come la scrittrice, o chi per lei, abbia condotto profonde ricerche storiche, sociali ecc, all’interno delle quali si snodano le vicende che tanto amiamo entrambe. Pertanto, e te lo dico convinta di farti un piacere, magari prova a leggere almeno il primo libro. Scommetto che ne sarai avvinta anche tu. Un caro saluto!
Martina cara, ci sto provando, giuro.
Outlander mi piace anche per questo, perché sto scoprendo cose nuove sulla storia scozzese/inglese che mancavano al mio sapere. Non fraintendermi, sono una grande fan della saga, ma non credi anche tu che ci siano tanti punti che (e qui parlo della serie) ultimamente ricordano le care vecchie sitcom? Intrighi, amore, coppie che si lasciano e si riprendono, figli che scoprono chi è il loro vero padre e la lista continua. Amo, amo e ripeto AMO Outlander, e anche grazie alla tua precisazione, cercheró di continuare a leggere i libri. Grazie mille e continua a seguirci 🙂
Ps: Che Caire sia la figura centrale della saga non l’ho mai negato, ma se un episodio si incentra di più su un altro personaggio importante non posso fare a meno di incentrarmi su di esso nella recensione (è per questo che ti sei sentita di sottolinearlo?)
Credimi leggili… viene pure spiegato il poco controllo delle nascite la dunsany ha fatto di testa sua poi in realtà solo il primo è “rosa” poi in realtà dopo culloden quasi niente
Sarà fatto! Grazie.